Vinnitsa

OSPEDALE PEDIATRICO DI VINNITSA

UN OSPEDALE PER CHERNOBYL
L'Incidente al reattore n°4 della Centrale nucleare di Chernobyl in Ucraina ha drammaticamente messo in evidenza come le radiazioni non conoscano confini e come il permanere di armi nucleari (ben più distruttive del reattore n°4) e la loro proliferazione costituiscano un rischio per la vita stessa sulla Terra.
L'Associazione per la Pace non poteva restare indifferente di fronte alle conseguenze di questa catastrofe, che colpiva soprattutto i bambini, soggetti più sensibili agli effetti delle radiazioni. Non poteva inoltre ignorare le tensioni geopolitiche conseguenti alla dissoluzione dell'U.R.S.S., che hanno provocato l'insorgere di conflitti armati tra molte Repubbliche dell'ex impero sovietico. Tensioni esistevano anche tra Ucraina e Russia e l'Ucraina risultava essere la terza potenza nucleare del Mondo.

Per parlare di pace bisogna tuttavia compiere azioni di pace e non restare sordi ai bisogni dei Paesi con cui si deve intrecciare un dialogo.
Il Progetto "Un Ospedale per Chernobyl", sognato fin dal 1990, è diventato operativo nel 1992 e si è sviluppato nel tempo.
Si è scelto di sostenere l'Ospedale Pediatrico Regionale di Vinnitsa sperando di riuscire a creare un reparto di oncologia pediatrica tanto necessario per le conseguenze dell'Incidente. Tale scelta è stata effettuata in quanto Vinnitsa è il capoluogo di una regione dimenticata dell'Ovest dell'Ucraina, quindi non riceveva aiuti da nessuno, ma è anche sede di una prestigiosa facoltà universitaria di Medicina ed è legata all'Italia da uno storico intervento umanitario del Chirurgo Pirogov, cofondatore della Croce Rossa, che da Vinnitsa venne in Italia per salvare dall'amputazione, riuscendoci, la gamba ferita di Garibaldi.
Recandoci in Ucraina abbiamo incontrato un popolo dolce, intelligente, che ci ha meravigliati per la sua capacità di reggere ad ogni bufera mantenendo il sorriso e la disponibilità ad un'ospitalità calda e generosa.
I nostri aiuti all'Ospedale sono stati sempre concordati con i Medici, secondo le raccomandazioni dell'O.M.S., ed effettuati in modo continuativo dal 1992 fino ad oggi. Abbiamo portato farmaci salvavita come antibiotici, cortisonici, interferone, ma anche fili di sutura ed altri presidi chirurgici. Inoltre abbiamo donato, grazie ad un progetto europeo, nove incubatrici, indispensabili a causa dell'aumento di nati prematuri.
Dal 1995 abbiamo esteso la nostra azione ospitando bambini orfani della regione contaminata di Cernigov in Italia per vacanze sanitarie, che permettessero ai loro piccoli organismi di eliminare le scorie tanto nocive per la loro salute. Prima a Bibbona poi a Cerro Maggiore e a Nerviano: i piccoli sono arrivati, puntuali come le rondini, ogni estate, creando teneri legami tra le famiglie italiane e i loro parenti (nonni o zii) in Ucraina.
Nei nostri viaggi via terra siamo stati accompagnati sempre da camperisti che ci hanno aiutato nel trasportare cose sempre di prima necessità come vestiti, scarpe, detersivi, coperte e giocattoli. Nel 1998 ben 32 camper sono venuti con noi a Vinnitsa e a Cernigov permettendoci di portare una grande quantità d'interferone da loro stessi acquistato e correttamente custodito nei frigoriferi dei loro veicoli. Attraverso questi cari amici abbiamo conosciuto l'iniziativa "Arance di Natale" alla quale l'Associazione per la Pace ha aderito con la partecipazione attiva di molti gruppi locali. Grazie a questa iniziativa, alla quale siamo legati operativamente dal 1999, abbiamo potuto continuare a sostenere l'Ospedale di Vinnitsa (e non solo) continuando a portare farmaci, ma anche cuscini per tutti i reparti, materassi, letti e mobili per arredare il reparto di nefrologia, una lavatrice professionale e strumenti di fondamentale importanza come un umidificatore respiratorio per la rianimazione e uno spirometro computerizzato per la diagnosi delle malattie respiratorie in drammatico aumento. Un endoscopio per otorinolaringoiatria è stato invece donato dal gruppo locale di Nerviano.
In molti altri ci hanno aiutato ed è giusto ricordarli e ringraziarli: l'Università degli Studi di Milano, che ha sostenuto con la sua consulenza e con una donazione il progetto fin dall'inizio, i Comuni di Sesto San Giovanni, Cerro Maggiore, Nerviano e Cinisello Balsamo, il C.R.U.S.M. (C.R.A.L. dell'Università degli Studi di Milano), il Liceo Gonzaga di Milano, l'Associazione "Les Cultures" , la stampa nazionale ed in particolare "Famiglia Cristiana", che ha promosso sottoscrizioni per il nostro progetto, tutti gli artisti che gratuitamente hanno allestito per noi spettacoli per l'autofinanziamento e per diffondere la conoscenza del progetto a Milano. Un ringraziamento speciale va all'Ambasciate dell'Ucraina in Italia, che ha facilitato le nostre missioni snellendo tutte le pratiche burocratiche e dandoci consigli sempre utili ed amichevoli.
Tuttavia la nostra storia non è certamente conclusa. Non è concluso il nostro progetto, perché il Centro di Oncologia Pediatrica non è ancora operativo, mentre aumentano anche a Vinnitsa leucemie e tumori solidi, anche congeniti, disturbi endocrinologici e malformazioni prima mai osservati, aumenta il problema dell'energia gravissimo a causa del freddo (trenta gradi sottozero anche quest'inverno), aumenta il senso d'insicurezza degli Ucraini, che non se la sentono più di fare figli in una situazione così a rischio. Il calo demografico dovuto alla mortalità infantile, alla diminuzione della vita media, alla denatalità è la nuova catastrofe nazionale. La denatalità dovuta anche a cause psicologiche costituisce un inaspettato effetto collaterale del Disastro del 1986, ma a nche delle riforme economiche selvagge. Aumenta il pericolo del reattore numero quattro, ormai dimenticato da tutti, e delle armi nucleari, non più presenti in Ucraina (una delle prime decisioni prese dal Parlamento Ucraino è stata di diventare nazione militarmente denuclearizzata), ma tragicamente presenti in tutti i continenti, aumenta la disoccupazione, l'unica cosa che diminuisce sono gli stipendi, quando si vedono. Tuttavia i nostri amici condividono sempre di più la nostra visione di un mondo solidale e veramente pacificato e per costruirlo creano associazioni simili alla nostra, impegnate a riportare un po' di equilibrio e di equità nella bufera. Come noi vogliono lavorare per la speranza. La pace e la non-violenza fanno parte della loro cultura e delle loro anime, che sono grandi e profonde come i loro fiumi, come le loro foreste, come la loro terra, fertile e generosa nonostante le ferite.

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