Dalla Terra di Lavoro all'Agro Pontino - anteprima

portogruaro

Dal 19 al 26 maggio 2024 (sarà possibile partecipare anche solo a una parte dell'incontro)

“Ormai è vicina la Terra di Lavoro,
qualche branco di bufale, qualche
mucchio di case tra piante di pomidoro...”
P.P. Pasolini

Che la si chiami Campania Felix, come la definì Plinio il Vecchio, o Terra di Lavoro, come fu ribattezzata a partire dal Medioevo, la zona che comprende l’intera provincia di Caserta e parte di quella di Napoli in Campania, parte delle province di Frosinone e di Latina nel Lazio meridionale e una piccola parte della provincia di Isernia in Molise, racchiude nelle sue denominazioni l’idea di terreni particolarmente fertili. La ricchezza e la varietà di attività e di prodotti agricoli affondano le loro radici in epoca romana, hanno vissuto un periodo d’oro durante il regno borbonico e costituiscono ancora oggi il cuore di una solida e virtuosa economia. Testimonianze di antiche civiltà sono ben presenti tanto nei siti archeologici quanto in campo enogastronomico.

Dapprima i Latini, poi i Volsci infine i Romani e i Papi fecero sì che le paludi pontine perdessero parte della loro estensione a favore di insediamenti. Agro Pontino è la denominazione del territorio, un tempo coperto dalle paludi e oggi bonificato, che corrisponde a una pianura in gran parte alluvionale delimitata a ovest e sud dal mar Tirreno, a est dai primi rilievi appenninici dei monti Lepini e Ausoni, a nord dal medio corso del fiume Astura e dai primi rilievi dei Colli Albani. Ad esso sono legate le avventure dei Volsci che fondarono Suessa Pometia, da cui probabilmente deriva il nome “pontino” e tentarono le prime bonifiche. Ma solo verso la fine degli anni 20 del ‘900, la bonifica si avviò ad essere veramente effettuata.

L’intero territorio da Anzio, alle porte di Roma, a Capua, alle porte di Napoli, è disseminato di insediamenti e di ville romane, specie lungo il litorale. Anzio, Sabaudia, Terracina, Sperlonga, Gaeta, Formia, Ventotene, Minturno, Sessa Aurunca, Capua. Impossibile visitare tutti i siti.
Ma non c’è solo questo. Il nostro itinerario prevede tappe o visite a Sessa Aurunca, San Leucio, Sant’Angelo in Formis, Valogno, Minturno, Formia, Ventotene, Gaeta, Sperlonga, Terracina, panoramica dell’Agro Pontino (cantine, caseifici di prodotti bufalini, idrovore, museo delle paludi e della guerra, Borgo e Abbazia di Fossanova). Infine il Giardino di Ninfa.

A breve sarà pubblicato il programma dettagliato dell’incontro.

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